Presto potrebbe giungere sul mercato un computer componibile come un Lego, facile da modificare e riparare: agevolare il processo di assemblaggio e riparazione dei computer potrebbe essere una svolta per il mercato e dare una mano anche all’ambiente.
Ciò che ha sempre tenuto lontano dal campo dei computer assemblati la maggior parte delle persone è principalmente la difficoltà di montaggio. Per assemblare la propria build è infatti necessario avere le conoscenze per non sbagliare l’acquisto dei pezzi (non tutti sono compatibili) ma anche quelle manuali per collegarli tra loro e far sì che tutto funziona.
Attualmente il montaggio di un PC richiede le medesime competenze manuali che richiede quello di un mobile – ci sono le istruzioni che permettono di farlo in maniera precisa senza timore di commettere errori – ma su scala ridotta e con una necessaria precisione nel fissaggio delle componenti.
Diverso è il discorso quando bisogna fare la sostituzione di un singolo pezzo o quando bisogna riparare una singola parte di una componente. Pensate al caso in cui si dovesse danneggiare lo spinotto per l’ingresso audio della scheda madre, per ripararlo ci sarebbe bisogno di un tecnico e per sostituirlo invece di una nuova scheda madre.
Immaginate adesso una scheda madre completamente modulare, i cui pezzi fissi siano facilmente smontabili e che consenta di collegare gli altri elementi necessari come processore, memoria Ram, hard disk e scheda video senza sforzo. Il montaggio diventerebbe alla stregua di quello di un Lego e sarebbe semplificata anche la sostituzione e la riparazione delle singole parti.
La difficoltà di riparazione e sostituzione dei singoli pezzi, unita al costo eccessivo di questa manutenzione alla lunga necessaria su ogni PC, fa sì che ogni anno vengano sostituiti migliaia di PC e componenti che potrebbero essere riparate con un intervento diretto o la sostituzione di una singola parte della componente.
Un rapporto delle Nazioni Unite ha evidenziato come ogni anno vengano prodotti rifiuti elettronici in quantità 5 volte superiori a quelli che si riesce a riciclare. Per tale motivo alcuni dipendenti di Intel hanno fatto presente che un nuovo approccio alla produzione dei PC e delle loro componenti potrebbe essere necessario per evitare di aumentare l’inquinamento ambientale causato da questo mercato.
La soluzione potrebbe essere la produzione di PC completamente modulari, facili da montare e smontare e di conseguenza più facili da riparare. Per convincere l’utente finale a optare per una simile soluzione, inoltre, sarebbe opportuno abbassare l’IVA sulle operazioni di riparazione dei computer.
Ma in cosa consisterebbe un PC completamente modulare? Secondo i dirigenti Intel bisognerebbe creare tre tipologie di computer per assolvere a tutte le esigenze di mercato: Premium Modular PC (un laptop di fascia alta), Mainstream Modular PC (un laptop con caratteristiche base per la maggior parte degli utenti) e PC desktop modular (un PC fisso).
La base di questo nuovo metodo di produzione sarebbe una scheda madre in cui sono sostituibili non solo processore, scheda video e memoria (ram e di archiviazione), ma anche tutti i sottosistemi come i connettori Usb-c, la scheda di circuito M.2 e tutto ciò che la compone.
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