L’assunzione di caffè potrebbe avere effetti benefici sulla salute riducendo persino il rischio di malattie cardiovascolari, tuttavia bisogna rispettare due condizioni che riguardano quantità e tempistiche.
Si parla spesso di quelli che potrebbero essere i benefici e le complicazioni date dall’assunzione quotidiana di caffè. Si tratta infatti di una delle bevande più diffuse e consumate al mondo e, specialmente qui in Italia, di qualcosa a cui generalmente si fa fatica a rinunciare.

L’idea di iniziare la giornata senza l’ausilio di una tazza di caffè è da scartare per la maggior parte degli italiani, si tratta di un vero e proprio rituale mattutino a cui è difficile rinunciare, sia per una questione di piacere personale – il gusto del caffè è unico – sia per un fattore psicologico, visto che si ritiene che il caffè possa dare la carica giusta per intraprendere gli impegni quotidiani.
Non va chiaramente sottovalutato l’aspetto sociale del caffè, gli italiani infatti si incontrano spesso al bar per condividere un caffè, si tratta di una pausa dagli impegni quotidiani, ma anche di un modo per passare del tempo con amici e colleghi senza rubarlo ad altro. Convenzionalmente tutti conosciamo le tempistiche di una pausa caffè e avremo piacere di passare quei minuti in compagnia senza che vi sia offesa per il poco tempo a disposizione.
Il fatto che queste abitudini tipicamente nostrane possano anche avere degli effetti benefici sul nostro corpo è sicuramente una bella notizia ed è esattamente ciò che è emerso dallo studio condotto dal dottor Lu Qi e pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica ‘European Heart Journal’.
Il caffè fa bene al cuore se preso di mattina e nelle giuste quantità
Lo studio condotto dal ricercatore presso la la Celia Scott Weatherhead School of Public Health and Tropical Medicine presso la Tulane University di New Orleans ha evidenziato come il consumo mattutino di caffè abbia degli effetti positivi sul nostro organismo e possa ridurre il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari.

Per ottenere questi risultati, l’equipe guidata da Lu Qi ha analizzato i comportamenti e le condizioni mediche di 40.725 che hanno preso parte al National Health and Nutrizion Examination Survey degli Stati Uniti dal 1999 al 2018. Da questi dati è emerso che il 36% lo beveva di mattina, il 16% durante il resto della giornata e il 48% non lo beveva affatto.
Lo studio ha quindi evidenziato come le persone che consumavano caffè la mattina avevano il 16% in meno di possibilità di morire per tutte le cause e il 38% in meno di sviluppare patologie cardiovascolari. L’equipe ha scoperto inoltre che i soggetti che hanno un consumo moderato (2-3 tazze al giorno) o forte (più di 3 tazze al giorno) hanno ottenuto i benefici più significativi.
Chiaramente si tratta di risultati parziali che andranno confermati da ulteriori ricerche su campioni più ampi di popolazione. Tuttavia risultati simili sono stati ottenuti da uno studio effettuato in Portogallo da un’equipe di ricercatori dell’Università di Coimbra che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Ageing Research Reviews.
Da questo emergeva come i consumatori abitudinari di caffè abbiano un’aspettativa di vita più lunga di 1,8 anni e che l’assunzione di caffè possa aiutare a prevenire l’insorgenza di gran parte delle malattie potenzialmente mortali. Anche in questo caso è emerso un numero minimo di 3 tazze giornaliere e un effetto maggiormente positivo se l’assunzione avveniva durante le ore del mattino.